Lo registra il report 2025 del World Economic Forum: la disparità di genere è in leggero calo nel nostro Paese che sale in classifica, ma ha ancora parecchio lavoro da fare.
Cala il gender gap in Italia, anche se di poco. Lo rivela il report 2025 del World Economic Forum, lo studio che ogni anno analizza la disparità di genere nel mondo attraverso quattro indici chiave: la partecipazione economica e le opportunità professionali, l’accesso all’istruzione, la salute e l’emancipazione politica. Dal rapporto di quest’anno emerge che l’Italia sta facendo piccoli passi per ridurre la disuguaglianza.
Gender gap in Italia: i numeri aggiornati
L’Italia guadagna due posizioni rispetto al 2024, salendo dall’87esimo all’85esimo posto su 148 nazioni analizzate, ma resta superata da Montenegro, Uganda, Albania ed Etiopia. In Europa è al 35esimo posto. Il campanello d’allarme è soprattutto nel sottoindice economico, dove l’Italia scivola al 117esimo posto con 0,599 punti e pari opportunità irrisolte. In questo caso la prestazione ha segni meno rispetto agli anni precedenti: la 110esima posizione nel 2022, la 104esima nel 2023 e la 111esima nel 2024.
A penalizzare l’Italia la scarsa partecipazione femminile al mercato del lavoro: il dato è del 51% rispetto al 69% maschile. Non va meglio nella rappresentazione politica e nei ruoli apicali, dove il Belpaese è 65esima con 0,255: appena il 28% di donne ricopre posizioni di leadership. In questo caso, il divario di genere si aggira tra il 10% e il 27%. Sono invece positivi i dati sull’istruzione (51esimo posto con un punteggio di 0,998) e su salute e aspettative di vita, con l’89esima posizione e uno score di 0,966.

“Non basta misurare il divario, bisogna avere il coraggio di colmarlo. E questo richiede impegno, visione e continuità – commenta il comitato scientifico di Un Women Italy –. Il lavoro femminile è la vera cartina al tornasole per raggiungere la parità di genere. Investire qui vuol dire scommettere su un futuro più equo, sostenibile e competitivo per tutte e tutti”.
A livello di aree geografiche, il Nord America guida la classifica con un punteggio di parità complessivo del 75,8%. L’Europa, però, detiene il record di prestazioni positive con 8 Paesi nella Top 10, tra cui i primi quattro in graduatoria. L’America Latina e i Caraibi sono le due zone che stanno compiendo i maggiori progressi negli ultimi anni, con un punteggio attuale del 74,5%.
Disparità di genere nel mondo: i dati 2025 del Wef
Il report 2025 del Wef sottolinea che è stato colmato solo il 68,8% del divario di genere: per livellare definitivamente il gender gap globale e raggiungere la parità completa, servono ancora 123 anni. È ancora più allarmante il sottoindice economico: solo il 61% del gap è stato chiuso, con una stima di 135 anni per una chiusura totale.
Le nazioni che hanno puntato sull’inclusione con azioni concrete sono quelle scandinave: Islanda (16esimo anno consecutivo in vetta), Norvegia e Finlandia. Sono loro a guidare la classifica con oltre l’80% del divario ridotto e le migliori performance economiche e sociali. I dati preoccupanti dell’Italia nel lavoro e sulla scarsa rappresentanza femminile nei ruoli di leadership richiedono la necessità di un ripensamento politico radicale e di politiche aziendali con congedi condivisi, rientri flessibili e soluzioni al carico asimmetrico del lavoro di cura.
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ultimo aggiornamento: 18 Giugno 2025 13:12